Come scegliere, tra la giungla di offerte disponibili sul web, il fungo riscaldante che fa al caso nostro?
Non è facile, non è assolutamente facile: ci sono tantissime possibilità per chi si avvicina questo tipo di prodotti e in alcuni casi diventa veramente complicato scegliere un prodotto piuttosto che un altro.
Per questo ho voluto fare questa piccola guida per cercare, in più possibile, di indirizzarvi, secondo quelli che sono i miei parametri, verso l’acquisto dei prodotti migliori ed economicamente sostenibili.
Caratteristiche
Prima di tutto le dimensioni, che devono essere rapportate alla grandezza della stanza da riscaldare: lo stesso valore ha la potenza, indispensabile per diffondere adeguatamente il calore.
Il regolatore di questo fattore può essere presente senza implicare costi aggiuntivi e vi permette di impostare la temperatura giusta.
Un altro aspetto che risulta assolutamente fondamentale ai fini della scelta è il materiale utilizzato: meglio l’acciaio inox in quanto garantisce una maggiore resistenza agli urti ed alle intemperie.
Quando si acquista un prodotto, non mi stancherò mai di ripeterlo, bisogna fare attenzione a tutti i dettagli!
Ad esempio, è importante verificare, che sia presente l’interruzione del funzionamento in caso di ribaltamento, ovvero un sistema che spegna il dispositivo se dovesse, casualmente, cadere.
Come regola generale, è opportuno lasciare uno spazio libero di 50 cm davanti al fungo e di 60 cm attorno, in modo da evitare incidenti. Il bruciatore e la resistenza, inoltre, devono essere posizionati a una distanza di almeno 2 metri dal suolo.
La base è rotonda e di dimensioni tali da garantire la stabilità di tutta la struttura, l’asta può inoltre essere regolata in altezza, così da collocarla a quella preferita.
Il montaggio, poi, risulta semplice ed immediato: il problema è che i manuali sono scritti prevalentemente in inglese o in tedesco.
La struttura è infatti verniciata con polveri epossidiche, quindi resiste molto all’umidità, non producendo la ruggine.
Funziona con i raggi infrarossi e consente di regolare l’emissione di calore grazie a due diverse velocità, in base alle esigenze.
Il cappello in alluminio permette di concentrare il riscaldamento nella zona alla quale è destinato, evitando dispersioni e sprechi di energia. Il prezzo è abbastanza alto, visto che, per farla funzionare, è necessario un kit non incluso nella confezione, che prevede il regolatore di pressione, guarnizioni, fascette e un tubo gas flessibile da 130 cm.
Non mancano elementi come la termocoppia e la sicurezza anti-ribaltamento, oltre alle certificazioni che ne garantiscono il rispetto delle norme europee.
La potenza è selezionabile e quindi i consumi possono essere contenuti, visto che il prezzo è molto alto in rapporto a elementi molto fragili, come il vetro interno.
Potrete però stare tranquilli, perché i sistemi di sicurezza garantiranno l’assenza di incidenti: la stufa si spegnerà automaticamente in caso di caduta.
La potenza è di 13,5 Kw, utile a produrre calore in ambienti piccoli e l’alimentazione avviene tramite gas GPL, per cui la spesa è abbastanza contenuta.
Dopo questo breve riassunto delle caratteristiche dei vari generi e tipologie di funghi riscaldanti, andiamo a scoprire nello specifico il funzionamento di quelli alimentati tramite GPL.
I funghi riscaldanti a GPL hanno il vantaggio di essere un modello autonomo, che dà vita a un calore molto superiore rispetto alle altre tipologie.
Di contro, può essere utilizzata unicamente all’esterno, per evitare che in casa vengano rilasciati fumi pericolosi, si tratta inoltre di un oggetto pesante, visto che deve contenere la bombola e che occupa uno spazio non proprio esiguo. Quindi sarà assolutamente necessario verificare se disponete dello spazio necessario all’interno della vostra abitazione o ovunque voi desideriate installarlo.
Questo modello è più leggero, può essere spostato all’interno dell’appartamento con maggior semplicità rispetto ai modelli a GPL.
Tabella delle caratteristiche
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Modelli e prodotti
Inoltre anche i prezzi sono tutt’altro che inaccessibili.
Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo la “Tristar” che presenta un emissione del calore a 360 gradi garantendo un espansione di quest’ultimo omogenea e costante intorno a tutta l’area e non ad una singola direzione.
Conclusioni
Spero di avervi fornito le informazioni per districarvi in questa rete e come sempre vi ricordo che:”non è tutt’oro quello che luccica!”