“Ok Alessandro, ok! Abbiamo capito cosa sono i funghi riscaldanti, abbiamo capito anche come funzionano e quali sono, mediamente i prezzi ma possiamo fidarci di questi prodotti? Sono sicuri? Posso essere rischiosi per la salute?”
Eh… ragazzi, quante domande! Tutte giustificate e competenti, alle quali cercherò di rispondere con questa piccola rubrica.
I funghi riscaldanti sono o non sono pericolosi?
Da quando è entrata in vigore della legge antifumo nei locali pubblici nel 2003, si è assistito al proliferare delle cosiddette “stufe radianti a fungo” alimentate a gas propano liquido (GPL).
La loro potenziale pericolosità viene spesso sottovalutata, sia dagli “addetti” ai lavori che dagli utenti, infatti non si può negare che i funghi riscaldanti emanino un calore piacevole, che permette ai clienti di poter sostare fuori sia temporaneamente (magari per fumare una sigaretta) che per un pasto completo (grazie alla creazione di spazi dedicati).
Gli ambienti esterni che si creano sono, solitamente, riscaldati da un numero di bombole a GPL che va da 2 a 4 unità, ed ognuna di esse ha un peso di circa 25 kg. il loro utilizzo esterno non è vietato e non comporta grossi rischi, previo rispetto del prerequisito obbligatorio di acquistare bombole e attrezzature munite di marcatura CE.
Il problema emerge nel momento in cui esse devono venire stoccate all’interno dei locali, durante la chiusura serale o notturna.
L’installazione è vietata negli ambienti chiusi ed è consentita in aree all’aperto o in spazi ampiamente ventilati quali portici, tettoie, e simili.
L’apparecchio deve recare la seguente avvertenza, direttamente sul suo involucro o su una placca ben visibile all’utente: “L’uso di questo apparecchio in ambienti chiusi può essere pericoloso ed è vietato”.
Poiché il GPL è un gas più pesante dell’aria, è vietata l’installazione in spazi interrati o a livello più basso del suolo come pure a distanza minore di 2 metri.
Le bombole non allacciate agli apparecchi, anche se vuote, non devono essere tenute in deposito nell’attività o nelle pertinenze della stessa anche se all’aperto.
L’installazione-sostituzione delle bombole deve essere effettuata esclusivamente da soggetti adeguatamente formati: in tal caso, si può richiedere un’autocertificazione del possesso dei requisiti professionali all’azienda interessata.
Gli apparecchi con bombole allacciate possono essere tenuti in deposito all’aperto sino a un quantitativo massimo di 70 kg di GPL; tali ambienti devono garantire che non avvenga la manomissione da parte di persone non autorizzate.
Gli apparecchi e le relative bombole allacciate possono essere tenuti in deposito anche all’interno dell’esercizio, in vani di volume superiore a 10 metri cubi, per un quantitativo massimo di GPL che dipende dalla cubatura dell’ambiente (per esempio: in locali di cubatura compresa tra 20 e 50 è consentito tenere in deposito fino a due apparecchi dotati di relativa bombola allacciata per una capacità complessiva non maggiore di 20 kg di GPL).
È vietato, in ogni caso, tenere in deposito apparecchi e relative bombole allacciate in locali classificati con pericolo d’incendio (es. cucine, centrali termiche, locali tecnici, ecc.).
I locali in cui vengono tenuti in deposito gli apparecchi e le relative bombole allacciate devono essere ventilati in modo naturale e devono avere una porta verso l’esterno; i locali stessi devono essere dotati di una o più aperture permanenti di ventilazione situate a una quota prossima a quella del pavimento e non devono essere comunicanti con vani interrati.
Tabella dei rischi
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Conclusioni
No! si tratta di pericoli potenziali, dati dalla disattenzioni di chi li maneggia, ma in quanto a pericoli portati alle persone direttamente dal fungo riscaldante, non ce ne sono.
La cosa fondamentale è seguire alla lettera le indicazioni fornite dai vigili del fuoco (che poterete trovare facilmente tra i nostri articoli precedenti, oltre che sul web), e metterci quel pizzico di buon senso che non deve mai mancare.
Inoltre, mai come in questo caso, è fondamentale accertarsi bene delle qualità del prodotto prima di comprarlo e ricordarsi sempre che:”non è tutt’oro quello che luccica!”